Emergenza Corona Virus - comunicati stampa UNAPPA

COMUNICATO STAMPA DEL 19 MARZO 2020

 
Milano, Nicola Testa (Presidente UNAPPA): “Coronavirus oramai non è più emergenza, qualcosa di più”
 
"Apprezziamo lo sforzo fatto dal Governo con il Decreto Cura Italia" afferma il Presidente Nicola Testa “tuttavia riteniamo sia solo un primo passo al quale altri dovranno seguire. La cosa importante ora è essere tempestivi ed efficaci, così che ogni passaggio sia di immediata e facile applicazione alla realtà. Troppo spesso siamo stati abituati ad azioni che, pur ottime negli intenti, poi si scontrano con forti difficoltà di applicazione, in particolare per un contesto complesso come quello dei piccoli imprenditori, dei lavoratori autonomi e delle micro imprese che ci riguarda da vicino”.
 
“Apprezziamo la Cassa Integrazione per tutti, anche se avremmo preferito non avere obblighi di patti sindacali e non per mancanza di rispetto verso il ruolo che le rappresentanze dei lavoratori hanno nella società”. Continua il presidente Testa “Abbiamo troppa esperienza nella gestione di adempimenti, per non temere percorsi complessi e ancor più difficili per chi ha poca dimestichezza con questo tipo di accordi, rapporti, ecc.. Avremmo perciò visto in modo favorevole una delega alle associazioni professionali datoriali di competenza, che sono certamente più flessibili e conoscono concretamente le diverse realtà. Speriamo poi di non incappare in ulteriori problemi per i blocchi parziali di attività. Se non fosse così, infatti, avremmo molte difficoltà a superare questa fase. Nel nostro settore nessuno ha potuto chiudere definitivamente le proprie attività, per la improrogabile necessità di garantire un presidio costante ai propri clienti, soprattutto in una situazione di emergenza come questa”.
 
“Tra i tanti dubbi che stanno emergendo in queste ore nelle nostre realtà”, continua il Presidente, “vi è il fatto che siamo alle prese con un’interpretazione autentica del DL per comprendere se anche categorie come amministratori e soci operativi siano stati inseriti tra i soggetti beneficiari del contributo per gli autonomi e non tanto per l’importo in sé (quei 600 euro che riteniamo in ogni caso assolutamente insufficienti), quanto per un’uniformità di trattamento e un senso di giustizia che impone di non discriminare nessuno. Vi sono soggetti iscritti alla Gestione Separata, anche obbligati in molti casi alla doppia imposizione, ulteriore stortura del nostro sistema fiscale, che rappresentano una realtà importante e spesso trascurata nel panorama ampio e variegato dell’impresa italiana. Non vorremmo pertanto che tra le tante esclusioni, annidate tra i vari comma e richiami normativi, vi sia anche quella di tali soggetti. A ciò poi si aggiunge il nostro disappunto rispetto al metodo che si vorrebbe usare, quello del click day, che non solo riteniamo ingiusto ma anche discriminatorio, oltre che con tutta probabilità anticostituzionale. Leghiamo l’applicazione di un provvedimento ad un click che per vari motivi potrebbe essere difficile da fare. Una assurdità che auspichiamo venga corretta immediatamente. Anche perché la gravità della situazione è tale da escludere l’eventuale ricorso a uno strumento di questo tipo al fine di contingentare indirettamente le richieste di sostegno, attraverso l’implicita applicazione di un filtro selettivo”.
 
Positivi gli interventi in favore delle imprese per congelare pagamenti o favorirne rateizzazione, nonchè il supporto al credito”, osserva il Presidente Testa “così come molto importanti sono le azioni messe in campo per sostenere l’indebitamento delle aziende, che si troveranno a fronteggiare un periodo drammatico nel momento della ripresa effettiva. La mancanza di liquidità, che da giorni subiamo, e il rallentamento che inevitabilmente si creerà in conseguenza del blocco delle attività, saranno un ulteriore tsunami da superare”.
 
“Forse avremmo adottato altre regole, fossimo stati noi chiamati a decidere”, afferma Testa. “In particolare, avremmo inserito anche crediti di imposta per tutti coloro che, in attesa dell’approvazione del Decreto e nel timore di non vedere entrare in vigore lo slittamento dei pagamenti annunciato, hanno comunque provveduto a onorare il fisco entro la scadenza del 16/3. Un comportamento in questo momento assai utile all’erario, che forse andrebbe premiato oltre la possibilità di una menzione d’onore sul sito del MEF per attaccamento allo Stato, come dispone una piccola norma dello stesso Decreto. Così come avrebbero potuto essere introdotti altri meccanismi, magari non nella logica del “sussidio” ma dell’incentivo premiale. Taluni incentivi e supporti inseriti nel DL rischiano di arrivare anche a chi non li merita, mentre sarebbe necessario vincolarli alla dimostrazione effettiva di cali, perdite, rischi di chiusura delle attività”.
“Presumo di essere una voce fuori dal coro” prosegue Testa “ma il nostro mondo oggi è preoccupato più di come sarà possibile innescare la ripresa che non delle potenziali perdite di fatturato. E forse premiare anche chi guarda oltre l’ostacolo avrebbe fatto bene al sistema.”
 
“Perciò - sostiene Testa - in un momento di grande difficoltà, al di là di uno spirito polemico che ci è assolutamente estraneo, vogliamo auspicare e ribadire che, da questo primo decreto Cura Italia, la stesura delle regole sia concretamente ispirata a una logica di emergenza e che possa così rappresentare un primo importante segnale per avviare un processo di reale cambiamento, per accrescere anche la consapevolezza che l’Italia deve avere di essere il grande Paese che è”. Il Presidente conclude rivolgendo un pensiero alle tante famiglie che hanno perso congiunti, o che stanno attraversando sul piano sanitario e umano un momento di grande difficoltà: “Sono convinto che abbiamo solide basi su cui ripartire e auspico che possiamo ritrovare quell’unità che un Paese dovrebbe dimostrare sempre e non solo nelle occasioni tragiche come quella che viviamo. E confido ancora nel fatto che la politica possa tornare ad essere un terreno di confronto nell’interesse generale e non il consueto e quotidiano stillicidio di parole a cui ci ha in tempi recenti abituato”.

 

UNAPPA - Ufficio Stampa

 

 

COMUNICATO STAMPA DEL 12 MARZO 2020

 

Alla luce del DPCM del 11 Marzo 2020 e dei precedenti, intendiamo fornire alcuni dettagli che auspichiamo possano essere di aiuto alla corretta gestione. Non esiste un elenco preciso delle attività, perché è impossibile e particolare per attività atipiche come la nostra, ma riteniamo utile fornire la nostra interpretazione pur prevalendo, come giusto, la scelta soggettiva che ogni operatore vorrà adottare.

Premesso che permangono gli obblighi indicati precedenti decreti e in parte confermati e tra queste quelli:

• igienico sanitari, distanze di sicurezza tra gli operatori, utilizzo di apparati di sicurezza se necessari, ecc., e in particolare ove ci sia la incidentale presenza di pubblico (corrieri, ecc.) alzare il livello di attenzione e prevenzione;

• fornire apposite linee di condotta a propri collaboratori sia a coloro che operano internamente che esternamente;

• in particolare per gli operatori che operano esternamente - in quanto specificità del nostro lavoro - presso gli uffici pubblici in cui vengono eseguite le pratiche, di fornire loro chiare indicazioni di comportamento, ad esempio, rispetto delle indicazioni imposte dallo stesso ufficio in cui ci rechiamo;

• di attuare ove possibile modalità di lavoro da remoto che anche ove non regolato contrattualmente, in questa occasione, riteniamo possa essere utilizzato;

• di anticipare e incentivale la fruizione di ferie e permessi tutto ciò premesso, alla luce del nuovo provvedimento, riteniamo che la nostra attività possa continuare per più di una motivazione che qui indichiamo e sosterremo:

• potremmo essere un servizio di filiera per alcuni dei settori indicati all’articolo 1 punto 4

• siamo certamente una attività di servizio professionale così come definita dall’articolo 7 e come tali autorizzate a patto di adottare le misure indicate in premessa;

• in rapporto al dubbio di essere o meno attività “non indispensabili” il nostro ruolo lo diventa nel momento in cui rimangono aperti uffici pubblici e in vigore scadenze e relative sanzioni.

 

Con l’occasione vorremmo segnalare che riteniamo utile comunicare frequentemente ai clienti che l’attività è svolta nel rispetto dei limiti imposti attuali e futuri con l’eventuale acuirsi del problema. Proprio per la responsabilità insita nel nostro lavoro e nella modalità di lavoro che eseguiamo, assai frequentemente fiduciaria, raccomandiamo di adottare prevenzione atta a tutelarvi nel caso di eventuali blocchi inaspettati di uffici pubblici e altri che sono frequentati dall’Agenzia. Ciò anche in considerazione del fatto che attualmente non esistono blocchi di termine espliciti per le attività che svolgiamo. Per questo consigliamo di formalizzare a vostra tutela che ogni attività è resa compatibilmente ai tempi e le modalità dei singoli uffici riceventi e in ogni caso in questo momento non assumendo responsabilità derivate, anche, da impossibilità operativa della stesa Agenzia ad esempio se qualcuno malauguratamente dovesse risultare positivo al virus e costretto a chiudere.

 

Cari colleghi noi come tutti stiamo vivendo un momento di seria difficoltà che tra l’altro potrebbe aumentare visto l’evoluzione del Virus. Dobbiamo affrontare anche noi una situazione inattesa e contro la quale solo la buona pratica potrà consentirci di uscire dal tunnel. Potremmo definirci “economia di guerra” e come in tutte le guerre ci vogliono azioni straordinarie, determinazione e capacità di reazione che sono certo non manca a tutti noi. Ora è tempo, tutti insieme, di concentrarci sull’aspetto sanitario che tra l’altro fa rilevare molti decessi e di questo come collettività siamo dispiaciuti e vicini alle famiglie che lo subiscono, ma per la prima volta non possiamo più guardare l’evento come qualcosa di distante, che non ci tocca, perché tocca tutti noi che siamo la sola vera arma contro la diffusione. Non sono un medico, so cosa è una pratica, ma non mi azzardo a fare previsioni o dare consigli su questo aspetto, tuttavia se l’OMS ha portato il livello terminologico a PANDEMIA, qualcosa di molto importante dobbiamo affrontare e per questo che il comportamento personale è quello che può fare la differenza. Dobbiamo farci parte attiva pertanto nel diffondere il concetto di massima attenzione e avere a mio avviso nelle Istituzioni.

 

Certo a noi piccoli imprenditori, professionisti, tocca poi il compito anche di guardare cosa avviene sul piano economico e qui, possiamo affermare che il problema inizia ad essere grave e oltremodo pesante. Mancanza di attività e di finanza stanno per condizionare le nostre scelte, quelle che in ogni caso non devono essere istintive ma ragionate e ponderate al meglio e sono certo che ognuno di noi lo sta già facendo. E’ una occasione in cui bisogna essere coesi e quand’anche le nostre strutture sono piccole, serve ancora di più serrare i ranghi e collaborare alla massima potenza possibile. Ne va del futuro nostro, delle nostre imprese, dei nostri lavoratori che in questa occasione si stanno dimostrando, almeno auspico, all’altezza della situazione e consci che l’impatto sarà duro e pesante. Molti dei nostri affari, lo sappiamo, non saranno recuperabili ma non per questo dobbiamo gettare le armi e arrenderci agli eventi.

 

Sono certo che supereremo questo momento, gravi sotto il profilo professionale ma anche e più, familiare dove di riflesso ricadono poi le nostre scelte. Nel nostro caso le nostre e quelle delle persone che con noi lavorano. E’ per questo che stiamo lavorando per segnalare le nostre richieste, anche quelle di supporto a cui il Governo ha pensato e già messo in atto, ma anche a quelle che ancora si possono introdurre o correggere. Penso alla cassa integrazione straordinaria che probabilmente in questa occasione, visto l’abbattimento di tutte le barriere, potrebbe anche essere adottata da noi anche se dobbiamo ancora comprende come farlo e se possibile in modo parziale senza la chiusura totale di attività. E’ già accettato il contributo per il lavoratore autonomo, risultato che abbiamo contribuito ad ottenere come Colap che seppur poco è qualcosa. Certo rimangono fuori tutti gli amministratori e i soci operativi, caratteristici nel nostro lavoro, ma a quanto pare costoro non devono fare la spesa o si pensa siano tutti titolari di stock-option, non è così come sappiamo e su questo stiamo tentando di dire la nostra. Tra l’altro abbiamo anche pensato di avviare un comitato di crisi con altre imprese al fine di poter rafforzare eventuali azioni collettive e non è detto che vi chiederemo di aderire per darci una ulteriore mano.

 

Insomma cari amici, è un momento difficile ma sono certo che ce la faremo.

 

UNAPPA
Presidente
Nicola Testa

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